GENESI
1/
Il 29 agosto del 2013 ho appreso da Facebook la morte del mio compagno. Pochi minuti dopo ero dentro Google Maps alla ricerca del percorso più veloce per raggiungere il luogo dove mi aveva lasciato per sempre. Ma il computer si è bloccato sulla schermata dell’indirizzo della mia abitazione, inquadrando una porzione di cielo con un uccello in volo che si avvicinava alla mia finestra, un’immagine sfuocata, un segno prepotente.
Ho digitato i 3 tasti per salvare quel frame pensavo per sempre.
Per un anno l’ho tenuto celato in una cartella con una “nostra” password ma non sono mai partita, avevo troppa paura. Per un anno l’ho aperto senza fare niente, solo per guardare il volo.
2/
All’inizio del 2014 ho sentito la necessità di ricostruire il passato.
Mi sono avvicinata zoomando sul volo, cercandone i dettagli, volevo capire, ma più cercavo chiarezza più l’immagine si dissolveva nello spazio, tutt’uno con lo sfondo del cielo.
Per cercare l’essenza del volo era necessario dargli una forma precisa, trasformare quella parte appena visibile di contorno, tra il pieno sfuocato e il suo possibile confine.
La traccia rilevata è diventata forma, la forma una icona. L’icona del volo.
Ho scavato nei fogli quella forma essenziale fino al suo totale riempimento, visibile nell’ultima pagina. Avevo scritto un libro di vuoti.
Nelle mie mani, di ogni passaggio restava la parte piena che si staccava, mentre scrivevo un libro fatto d’immagini vuote.
3/
La ricerca ed il tempo hanno dato vita in me altre necessità: ricostruire il pieno, recuperare l’equilibrio attraverso una pittura in dissolvenza, fatta di stratificazioni e ripetizioni dell’icona. L’esaltazione della forma assieme al mio colore identificativo mi hanno accompagnata in una crescita.
Il volo magenta è stato trasformato nei passaggi blu / verde, finchè il volo si è rituffato nel mare, dove tutto era iniziato con l’arrivo della morte.
4/
Nel 2017, credevo di star bene, ma quel viaggio non l’avevo ancora affrontato.
Pretendevo di avere una visione finale.
Era arrivato il momento di inziare di nuovo ma prima la fine con un’immagine nitida che ricreava antiche e nuove trame, dove i fogli scavati diventano lentamente parti di una lapide ed Il volo dipinto, divenuto nero, è il suo epitaffio.
5/
2018, il tempo ha preparato il nostro addio, quello che non ci hanno permesso come avrei voluto, ma […] è preferibile che quelli che si amano se ne vadano, quando ci è ancora concesso di piangerli […] non ho più lacrime, urlerò sulle tue ceneri. R.I.P. La pace che mi hai dato. La pace che mi hai tolto è la tua lapide, Quello che resta è la mia risurrezione.
6/
2019, I'm proud of you è la tua voce fuori campo,
Fly Backwards saranno sempre i miei voli all'indietro.
1/
Il 29 agosto del 2013 ho appreso da Facebook la morte del mio compagno. Pochi minuti dopo ero dentro Google Maps alla ricerca del percorso più veloce per raggiungere il luogo dove mi aveva lasciato per sempre. Ma il computer si è bloccato sulla schermata dell’indirizzo della mia abitazione, inquadrando una porzione di cielo con un uccello in volo che si avvicinava alla mia finestra, un’immagine sfuocata, un segno prepotente.
Ho digitato i 3 tasti per salvare quel frame pensavo per sempre.
Per un anno l’ho tenuto celato in una cartella con una “nostra” password ma non sono mai partita, avevo troppa paura. Per un anno l’ho aperto senza fare niente, solo per guardare il volo.
2/
All’inizio del 2014 ho sentito la necessità di ricostruire il passato.
Mi sono avvicinata zoomando sul volo, cercandone i dettagli, volevo capire, ma più cercavo chiarezza più l’immagine si dissolveva nello spazio, tutt’uno con lo sfondo del cielo.
Per cercare l’essenza del volo era necessario dargli una forma precisa, trasformare quella parte appena visibile di contorno, tra il pieno sfuocato e il suo possibile confine.
La traccia rilevata è diventata forma, la forma una icona. L’icona del volo.
Ho scavato nei fogli quella forma essenziale fino al suo totale riempimento, visibile nell’ultima pagina. Avevo scritto un libro di vuoti.
Nelle mie mani, di ogni passaggio restava la parte piena che si staccava, mentre scrivevo un libro fatto d’immagini vuote.
3/
La ricerca ed il tempo hanno dato vita in me altre necessità: ricostruire il pieno, recuperare l’equilibrio attraverso una pittura in dissolvenza, fatta di stratificazioni e ripetizioni dell’icona. L’esaltazione della forma assieme al mio colore identificativo mi hanno accompagnata in una crescita.
Il volo magenta è stato trasformato nei passaggi blu / verde, finchè il volo si è rituffato nel mare, dove tutto era iniziato con l’arrivo della morte.
4/
Nel 2017, credevo di star bene, ma quel viaggio non l’avevo ancora affrontato.
Pretendevo di avere una visione finale.
Era arrivato il momento di inziare di nuovo ma prima la fine con un’immagine nitida che ricreava antiche e nuove trame, dove i fogli scavati diventano lentamente parti di una lapide ed Il volo dipinto, divenuto nero, è il suo epitaffio.
5/
2018, il tempo ha preparato il nostro addio, quello che non ci hanno permesso come avrei voluto, ma […] è preferibile che quelli che si amano se ne vadano, quando ci è ancora concesso di piangerli […] non ho più lacrime, urlerò sulle tue ceneri. R.I.P. La pace che mi hai dato. La pace che mi hai tolto è la tua lapide, Quello che resta è la mia risurrezione.
6/
2019, I'm proud of you è la tua voce fuori campo,
Fly Backwards saranno sempre i miei voli all'indietro.