Dove dormono le stelle
di Anna Amendolagine Proprio come noi, le stelle nascono, pulsano, brillano e muoiono. A causa della loro intensa attività luminosa anche loro si stancano, gli viene sonno e vanno a dormire, magari cullate da onde magnetiche al suono metallico di una ninna-nanna cosmica. Dato che nell’universo è tutto buio, è come se fosse sempre notte e non sappiamo di preciso quando vanno a dormire le stelle. Ma almeno adesso sappiamo dove dormono. Dormono, le stelle, nei vari Capitoli del progetto in progress di Valentina Colella intitolato appunto Dove dormono le stelle. Un progetto dinamico di cui questo a Roma è il V Capitolo. I quattro precedenti si sono svolti in quattro luoghi diversi del globo: in Abruzzo, in Sud Africa, in Uruguay e a Milano. In ciascun Capitolo l’artista realizza una nuova opera ispirata dal posto in cui si trova, dai suoi paesaggi e dai suoi colori. Il concept è uno schema collaudato che funziona benissimo. Si tratta di una istallazione formata da una serie di proiezioni sovrapposte di ambienti naturali sui muri dello spazio in cui viene collocata e da un numero preciso di piccole sculture fluorescenti, in multipli di 29, che rappresentano le stelle. La forma delle stelle e dei loro colori cambiano ogni volta a seconda del luogo dove si svolge il Capitolo. L’effetto che si crea è sorprendente: un mondo virtuale, tridimensionale, fatato e senza tempo a metà tra la visione e l’illusione. Le stelle che costellano questo Capitolo romano sono di un bel arancione che si complementa perfettamente con il verde delle proiezioni circostanti. Chi si aspettava di vederle brillare in alto rimarrà forse deluso, perché invece giacciono sul pavimento dove dormono luminose in formazione a punta di stella. Occorre fare molto silenzio per non disturbare il loro sonno. Un sonno che nasce dai sogni di Valentina Colella, un’artista che è solita immergersi nella natura, interagire con i suoi elementi e lavorare dialogando con l’ambiente, il territorio, il paesaggio. Adesso sogna, Colella, di andare a raccogliere le stelle, cadute sulla terra sotto forma di geodi dopo la realizzazione di un desiderio, per preparare loro un giaciglio incantato. Le stelle si sono nutrite dell’idea dell’artista che le ha concepite, del curatore che le ha curate, degli studenti dell’Accademia di Roma che le hanno plasmate e dell’energia dei visitatori che le osservano. Costoro sono ora invitati a prendere una, non una qualsiasi, si badi bene, ma quella con la quale ci si sente di più in risonanza: quella e solo quella è la propria stella. Poi si esprime un desidero dal profondo del proprio cuore e la si porta via con sé. A contatto con la propria stella poco a poco i desideri si realizzeranno e le stelle ricominceranno a cadere facendoci di nuovo sognare. Dormire, sognare, forse brillare. Un progetto in divenire si sa quando comincia ma non si sa quando finisce. Non ci rimane pertanto che aspettare il prossimo Capitolo per andare a sussurrare la buonanotte alle stelle. |
Quando le stelle cadenti risalgono a un’unica speranza
di Bianca Basile Sin da bambina Valentina Colella ha creduto – e continua a farlo - che le formazioni calcaree sferiche trovate sul Monte Playa di Introdacqua – suo paese di nascita e di vita attuale- fossero le stelle cadute e già desiderate. Visione perfettamente tangente alla ricerca artistica di Valentina che sta a metà tra l’infanzia e la vita adulta, tra la speranza e la disillusione, il volo e la caduta. Visione tangente ma non coincidente, infatti la sua riproposizione scultorea in luoghi e forme diverse è conduttore di una riflessione unicamente positiva, gioiosa, fresca ma allo stesso tempo matura: è la presa di posizione dell’adulto che esprime un desiderio con la stessa fede di un bambino. È un dono che nasce dall’immaginario dell’artista e passa a quello di tutti. Questo “tutti” è espresso proprio dai diversi luoghi che il progetto ha raggiunto e dalle varie, conseguenti forme che ha assunto. Le stelle, queste piccole sculture, plasmate dai desideri dei vari luoghi in cui si sono posate sono state sempre donate fisicamente al pubblico indigeno: quello di Introdacqua (Abruzzo, 2016), poi del Sudafrica (Capo di Buona Speranza, 2017), dell’Uruguay (Montevideo, 2018) e di Milano (Amy-D Gallery, 2018), sino a raggiungere Roma (AOCF58, Galleria Bruno Lisi), dove saranno donate ai visitatori che le sceglieranno il 26 ottobre, in occasione della Rome Art Week – RAW 2019. Qui il V capitolo di Where the stars sleep ha assunto le forme di un progetto in collaborazione con l’Accademia di Belle arti cittadina e, in particolare, con gli studenti del corso di “Tecniche della scultura” del Prof. Vincenzo Varone, presso cui Valentina Colella è stata cultore all’insegnamento. Artista e studenti hanno pensato di partire dalla silhouette di Roma vista dall’alto, o meglio dalla sua visione tramite Google maps. Sviluppata poi in 3D la stella è stata plasmata in sanpietrino, a significare l’intimo legame con il luogo in cui è caduta in questa edizione. Per la prima volta le stelle sono state realizzate a strati di colore: arancione, bianco, rosa e il nero-grigio proprio del sanpietrino tradizionale. Inoltre in questa occasione la stella è stata personalizzata non solo su influsso del luogo ma anche del singolo artefice: ogni ragazzo ha realizzato, interpretandola liberamente, la propria forma in argilla e ha visto moltiplicare il suo modello, trasposto in gomma siliconica, in 15 gemelli identici, per una cascata di stelle ammontante a un totale di 116 pezzi. La possibilità di scegliere la propria stella, di portarsi a casa il proprio desiderio plasmato e donato da un’altra persona rappresentava già un contatto diretto tra noi e l’Altro, attraverso il legame di una speranza personale ma unica al tempo stesso. L’aggiunta della pluralità autoriale rende ancora più ampia, più diversificata la rete fatta di desideri e quindi la connessione dei singoli individui attraverso la più spontanea, archetipa forma di bellezza: la speranza. |
BACKSTAGE
workshop Dove dormono le stelle, Accademia di Belle Arti di Roma, Cattedre Tecnica della Scultura
workshop Dove dormono le stelle, Accademia di Belle Arti di Roma, Cattedre Tecnica della Scultura
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